Approvato nella giornata di ieri il decreto liquidità con il quale sono stati stanziati oltre 400 miliardi di euro in più rispetto ai 350 miliardi già previsti nel dl cura Italia per sostenere la liquidità alle imprese in crisi coronavirus.
Si tratta di prestiti fino al 90% garantiti dallo Stato senza limiti di fatturato, per imprese di tutti i tipi. Il sistema di erogazione è molto semplice e diretto al sistema bancario, attraverso Sace, il cui ruolo viene rafforzato anche nel campo dell’export e del sostegno alla internazionalizzazione delle imprese.
In particolare, si mobilitano 200 miliardi di prestiti con garanzie fino al 90% per tutte le imprese, senza limiti di fatturato, e altri 200 miliardi di crediti destinati al sostegno dell’export.
Questi i punti principali:
1) 100% fino a 25 mila euro senza alcuna valutazione del merito di credito;
2) 100% (di cui 90% Stato e 10% Confidi) fino a 800.000 euro senza valutazione andamentale;
3) 90% fino a 5 milioni di euro senza valutazione andamentale.
Ecco quali sono le misure del governo per aiutare le aziende.
Nella bozza del decreto si stabilisce che “la garanzia è rilasciata entro il 31 dicembre 2020 per finanziamenti di durata non superiore a 6 anni”, sempre che l’impresa beneficiaria non rientra tra le imprese in difficoltà alla data del 31 dicembre 2019.
Ed ecco il nodo delle percentuali: la garanzia copre il 90% dell’importo del finanziamento per imprese con meno di 5000 dipendenti in Italia e fatturato fino a 1,5 miliardi di euro. Copre l’80% per imprese con fatturato tra 1,5 miliardi e 5 miliardi di euro o più di 5000 dipendenti. Copre il 70% per le imprese con valore di fatturato superiore a 5 miliardi.
E sull’export è stato raggiunto l’accordo tra Mef – Farnesina. Lo Stato assicurerà 50 miliardi di garanzie date da Sace agli esportatori, liberando 50mld per nuove garanzie che consentiranno all’export di ripartire. A queste garanzie nel 2021 si aggiungono altri 200 mld per nuovi investimenti.
Tra le novità più rilevanti, inoltre, la proroga di tasse e contributi con lo stop di quelli previsti ad aprile e maggio e la sospensione dei processi fino all’11 maggio; quasi certo il rafforzamento del cosiddetto “Golden Power”, per garantire il potere del Governo contro possibili acquisizioni straniere di Pmi e imprese.
Il decreto liquidità imprese serve come anticipazione del più corposo decreto ad aprile con misure assistenziali e ammortizzatori sociali. Quest’ultimo è atteso a metà mese.